The Road

The Road

The Road è un film che lascia perpressi, non è il “postnucleare” a cui ci ha abituato il cinema standard, è un film lento, emozionale, alla fine della visione ti lascia un po’ di stucco… non riesci a dire se il film ti sia piaciuto oppure no… alla fine capisci che si tratta semplicemente di qualcosa di diverso rispetto a quello a cui siamo abituati!

Il mondo rappresentato in The Road è un mondo cupo e morente: un non meglio precisato “disastro” (si presume nucleare) ha distrutto l’ecosistema della terra, il cielo è prennemente nuvoloso, gli animali e le piante sono quasi del tutto estinti, quel che rimane dell’umanità è ormai rassegnata ad una esistenza di continua sofferenza e fame, tanto che molti sopravvissuti si dedicano al cannibalistmo come unica estrema fonte di sostentamento. In questo mondo morente un padre ed un figlio (dei quali non verrà mai detto il nome) intraprendono un disperato viaggio dall’entroterra verso la costa nella speranza di trovare un posto migliore, ma il viaggio oltre che fisico è anche interiore: il bambino rappresenta per l’uomo l’ultimo filo che lo tiene legato alla sua “umanità”…

Analizzandolo a freddo la storia risulta evidente la scelta del registra di sacrificare una trama complessa per esaltare l’impatto emotivo, una scelta atipica ma interessante… che focalizza l’attenzione dello spettatore esclusivamente sullo straziante rapporto padre-figlio; anche i personaggi secondari non sono altro che comparse il cui scopo e solo quello di aggiungere qualcosa al filone emotivo principale.

Rating: ★★★★☆

Frase più bella del film:

Ogni giorno è più grigio del precedente.
Fa freddo, mentre il mondo lentamente muore.
Presto cadranno tutti gli alberi sulla terra.
Per gran parte del tempo la mia preoccupazione è il cibo.
Sempre cibo… e il freddo… e le nostre scarpe.
Qualche volta racconto al ragazzo vecchie storie di coraggio e giustizia.
Con tutta la fatica che faccio a ricordarle…

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